14 dicembre 2011

Il capro espiatorio


La du Maurier si cimenta nella classica storia dello scambio di sosia. E' un romanzo un po' ingenuotto: è semplicistica l'idea che John parli così bene il francese da poter esser scambiato per Jean, e viceversa. Anche i dialoghi con frequenti e dettagliati revival del passato sono un po' forzosi.

13 dicembre 2011

Vita da commessa - Tutto il mondo è Benetton

Cliente: Salve, vorrei una maglietta della Benetton.
Io: Ah. Non ho la Benetton...
- Come non ha la Benetton?
- Non ce l'ho. La Benetton la trova alla Benetton.
- Ah...
- Le posso far vedere una maglietta non Benetton?
- (confusa) Sì.... cioè... si mettono, no? 

Giro di vite

Una storia di spettri fortemente simbolica, scritta magnificamente, nella quale ci si trova strettamente avvolti, come se fossimo anche noi nella magione sprofondata nella campagna inglese, nebbiosa come si conviene.
Un'istitutrice si trova a dover gestire due bambini, Flora e Miles. Quest'ultimo, il più grande, viene cacciato dal collegio, e mai si sapranno, con precisione, le motivazioni di una così drastica punizione; motivazioni ancora più misteriose vista l'aria angelica e bellissima dei due bambini, e la loro squisita educazione.

Nuova terminologia specifica

Dal dizionario:
iniquo [agg.]: che agisce senza equità; che denota tale vizio.
Oggi:
iniquo: utilizzabile esclusivamente ed immancabilmente in relazione a "manovra economica -" o, più semplicemente "manovra -", nebuloso aggettivo dispregiativo da pronunciarsi con aria di altero disprezzo, malcelato senso di superiorità e sottile derisione.

12 dicembre 2011

La posta in Italia (già ai tempi di Dickens)

Ci sarebbe un postino per la zona, a dire la verità, ma si ubriaca e perde le lettere, dopodichè viene ad avvisarcene e ce ne chiede perdono buttandosi in ginocchio, il chè è commovente, ma di scarso rimedio. Circa tre settimane fa l'ho pescato all'osteria qui vicino che giocava a bocce nel giardino. Erano già le cinque del pomeriggio, più o meno, e lui si sventolava con un giornale indirizzato a me sin dalle nove del mattino.
"Lettere da Genova, Napoli ed altre città" Charles Dickens, a cura di L. Angelini, Archinto, 7,23 € *****/5

La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo

Comprai questo libro per il titolo, che fa molto british. Ora guardate il tipo serio e pensoso con l'indice alla tempia in copertina: ecco, quel tizio lì, non c'entra niente col romanzo: Sterne era un PAZZO.
Prendete questo romanzo come un’occasione unica per discorrere con un uomo del settecento dotato di un bizzarro senso dell’umorismo, folle nei suoi ragionamenti, e prodigo di doppi sensi- quando mai vi potrebbe capitare?

11 dicembre 2011

Vita da commessa (che all'occorrenza diventa vigile) - Il codice stradale è per pochi

Uno: Scusi, posso mettere la macchina in divieto di sosta?
Io: (già confusa dall'assurdità della domanda) Be', in teoria, no.
- Quanto si paga all'ora?
- In divieto di sosta??
- Sì, è domenica, non si paga, no?
- .... nel caso paga la multa...
- Va be', vado a chiedere al vigile.

10 dicembre 2011

Della vita

Quando l'uomo comincia a vivere di vera vita, quando cioè si solleva ad una certa altezza al di sopra della vita animale, da questa altezza egli vede l'illusorietà della propria esistenza animale, la quale termina inevitabilmente con la morte, vede che la sua esistenza sul piano è da ogni parte interrotta da abissi e, poichè non ammette che il suo esser giunto a quell'altezza sia la vita stessa, prova orrore di ciò che da quell'altezza ha visto guardando giù. Invece di riconoscere la propria vita nella forza che l'ha sollevato, e di andare lungo la direzione che così gli si sta rilevando, egli prova orrore di ciò che a quell'altezza gli si sta rivelando e apposta ne discende giù, va a mettersi il più in basso possibile, per non vedere i precipizi che gli si sono rivelati. [pg. 113]
"Della vita" Lev Tolstoj, Mondadori

Sul valore dei libri

Forse sono stata l'unica lettrice ad essere stata contenta, o sicuramente una delle poche, quando è passata la legge Levi, quella legge sul divieto di scontare i libri più del 15%. Era qualche anno che c'era questa moda delle case editrici di scontare i propri titoli, sicuramente per incentivare gli acquisti in tempi di crisi.
Ora, io sto sempre attenta ai prezzi in libreria, perchè se scegliessi a ruota libera dovrei accendere un mutuo, e perchè leggo tanto, ma tanto, e anche spendendo 10 € a libro, viene una cifretta. Sono anni che mi tengo lontana dai rilegati, prezzi inarrivabili, fascette entusiastiche e spesso autentici orrori. Comunque, giusto per dire che non sono milionaria, che sicuramente ho approfittato anch'io degli sconti, e in un certo qual modo gradivo questa catena di offerte, che iniziava da una casa editrice, e poi seguivano a ruota le altre, e insomma un paio di volte l'anno qualsiasi libro volessi lo trovavo scontato.

9 dicembre 2011

I padri

Da tempo orfani, noi generiamo degli orfani, essendo stati incapaci di diventare noi stessi dei padri. (...) 
Penso tuttavia che se non abbiamo padre è perchè, come ho detto, non lo meritiamo. Incapaci di isolare e leggere in noi stessi i nostri errori, di chiamarli duramente col loro nome, disposti sempre a censurarli e ignorarli, a fingere con noi stessi che non esistano, tolleranti verso i vizi e gli errori dei nostri consanguinei e gli amici di una tolleranza che non è generata da pietà o comprensione, ma è fatta d'ozio, di indifferenza e soprattutto di confusione, usiamo lamentarci dell'assenza della critica come bambini che sono stati messi a dormire al buio.

... e brutti film

Come Alfie, con Jude Law, che non capita spesso ma capita che guardi un film e dici: mamma che brutto.

8 dicembre 2011

Barnaby Rudge

Barnaby Rudge viene pubblicato a puntate sul giornale Master Humphrey's Clock nel 1841. E' il quinto libro di Dickens, dopo Pickwick, Oliver Twist, Nicholas Nickleby e La bottega dell'antiquario. Non è il miglior  Dickens: risente, sicuramente, della giovane età dell'autore: Dickens ebbe successo fin da giovane (quando esce Pickwick, lui ha soli 24 anni), ed è generalmente approvata l'idea che dopo essersi provato nei personaggi comici (Pickwick, La bottega dell'antiquario), nel tragico (Oliver Twist), e nello stile del più classico romanzo (Nicholas Nickleby), Barnaby Rudge è il romanzo storico e romantico. E', infatti, un romanzo più unitario rispetto ai precedenti, i personaggi sono meno numerosi, le storie parallele anche. Il lato romantico è vissuto dalle difficili storie d'amore fra Edward e la signorina Haredale, e fra Joe e Dolly. Gran parte del romanzo, invece, narra delle sommosse anti-cattoliche che sconvolsero Londra dal 2 al 7 giugno del 1780, ricordate come Gordon Riots. Dickens non si sofferma sulle ragioni più profonde delle sommosse, ma traccia un quadro particolareggiato della violenza che sconvolse la città, violenza spesso perpetrata per mano di ignoranti, afflitti e violenti, per i quali le ragioni ideologiche erano se non sconosciute comunque irrilevanti.

7 dicembre 2011

L'uomo che non c'era

L'uomo che non c'era è un film del 2001 dei fratelli Coen: è un film fuori dell'ordinario, non solo per la loro cinematografia ma per il cinema contemporaneo in generale. E' in bianco e nero, che è una scelta cinematografica coraggiosa, perchè basta da sola a scoraggiare gli spettatori meno volenterosi. E' un film che mi sembra, stilisticamente, vicinissimo alla perfezione. Le riprese sono tutte meravigliose, la fotografia eccezionale: il tutto si gioca sulle luci e sulle ombre (tutto, in effetti, compresa la vita del protagonista), magnifici e violenti tagli di luci in questi interni scuri, sui volti, sui gesti quotidiani del protagonista nel negozio da barbiere in cui lavora.

Le zie non sono gentiluomini

"Senza cocktail, in fondo, ci potrei anche stare. Sarebbe dura, ma noi Wooster siamo gente di ferro. Ma lei dice che devo anche smettere di fumare."
"Questa sarebbe veramente la più intollerabile delle privazioni."
"Smettere di fumare, Jeeves!"
"Sì, signore. Noterà che sto tremando."

6 dicembre 2011

Tre uomini in barca (per tacer del cane)

Con questo libro imparerete:
- Che è meglio evitare di sfogliare i manuali medici
- Che quando il capofamiglia decide di attaccare un quadro al muro è meglio trovarsi un impegno altrove
- Che bisogna nascondere l'impazienza di veder bollire l'acqua o questa non bollirà mai
- Come cani e bollitori non vadano d'accordo
- Come i terrier non abbiano un carattere mansueto

Gita al faro

Questo libro è un condensato di pensieri in presa diretta dalla testa di un'ansiosa. E' il mio secondo tentativo con la Woolf con esito deludente. Anzi, Mrs Dalloway mi era piaciuto di più: aveva una freddezza quasi chirurgica che Gita al faro, invece, non ha. Ho colto con quest'ultimo in maniera più particolareggiata quello che mi disturba della scrittura della Woolf: ha uno stile che incarna tutti i difetti della scrittura femminile.

5 dicembre 2011

Le zie non sono gentiluomini

"Beh, allora, Wooster, che cosa ha fatto dall'ultima volta che ci siamo visti? Come va la salute?"
"Benissimo, grazie, tranne che ho delle macchie sul petto."
"Macchie? Male, male. Quante?"
Risposi che non avevo fatto un censimento ma sembravano parecchie, al che lui scosse la testa con aria grave.

4 dicembre 2011

Le lettere di Berlicche

In ogni settore della vita esso [il disappunto] segna il passaggio dalla sognante aspirazione alla fatica del fare. 

Le sue idee intorno all'anima di sua madre saranno incomplete e spesso errate, egli, in qualche modo, pregherà per una persona immaginaria, e sarà tuo compito rendere quell'immaginaria persona ogni giorno meno simile alla madre vera. 

L'altra casa

La traduzione è agghiacciante.
Il romanzo è più un giallo e non mi è sembrato molto "jamesiano", ma vista la traduzione pessima non posso esserne certa. Purtroppo, il libro segue una parabola discendente: è molto coinvolgente fino alla fine della prima parte (quando, in effetti, non c'è ancora un giallo, ma solo una accurata presentazione psicologica dei personaggi). Dalla seconda parte in poi perde un po' di quell'unità quasi teatrale e della lucidità che arricchivano l'inizio.
L'identità dell'assassino non sorprende perchè la doppiezza del personaggio è esplicitata in una frase proprio all'inizio del libro. 
"L'altra casa" Henry James, Mondadori, 8,50 € ***/5

3 dicembre 2011

Solaris

Ci crediamo cavalieri dell'ordine del Santo Contatto. Questa è una bugia. Noi cerchiamo solo l'uomo. Non abbiamo bisogno di altri mondi, abbiamo bisogno di specchi. Non sappiamo cosa farcene di altri mondi. Uno ci basta, quello in cui sguazziamo. Vogliamo trovare il ritratto idealizzato del nostro mondo! Cerchiamo nei pianeti una civiltà migliore della nostra... ma che sia l'immagine evoluta di quel prototipo che è il nostro passato primordiale. [pg. 81]


L'uomo, contrariamente alle apparenze, non si crea degli scopi. Glieli impone il periodo nel quale nasce, ed egli può servirli o ribellarvisi, ma l'oggetto del suo servizio o della sua rivolta gli è dato dall'esterno. [pg. 213]
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