11 febbraio 2012

The iron lady

Cura i tuoi pensieri, diventeranno le tue parole.
Cura le tue parole, diventeranno le tue azioni.
Cura le tue azioni, diventeranno le tue abitudini.
Cura le tue abitudini, diventeranno il tuo carattere.
Cura il tuo carattere, diventerà il tuo destino.
Quello che pensiamo diventiamo.
Una biografia atipica: il film infatti si occupa solo in secondo piano della carriera politica della Thatcher, punto di vista che permette di non alienarsi parte del pubblico in ovvie partizioni politiche. E' incentrato, invece, sulla Thatcher anziana, malata di Alzheimer, e sui suoi ricordi di una gioventù di determinazione e potenza. Interessante e, direi, ben resa, la rappresentazione filmica della malattia. Non è un film né di parte né ruffiano: non nasconde come spesso la fermezza della Thatcher sia più una questione di principio che di utilità reale e soprattutto un mezzo di difesa contro l'abitudine di vedersi ostacolata dai suoi colleghi uomini. Il film si regge sulla bravura eccezionale della Streep, avvalorata dall'interpretazione di un personaggio molto carismatico. Ricalca "Il discorso del re": soprattutto nella scena di "restyling" della Thatcher prima della candidatura a capo di partito il senso di déjà-vu è molto forte. Non è un film per chi cerca la biografia particolareggiata, ma è un buon film, molto british.
"The iron lady" Phyllida Loyd con Meryl Streep, GB, 2011

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