29 ottobre 2012

Vita da commessa - Informazioni criptate

- Scusi signorina, i cappotti costano il prezzo che è scritto sul cartellino?

Tre possibili risposte:

A) No signora, considerando il prezzo sul cartellino come cifra appartenente all'insieme dei numeri interi positivi, e denominando il prezzo sul cartellino x, e considerando che
e procedendo poi con y/(4x-3), infine considerando la variabile colore in cui il bianco sta a x = y:79, e il nero:x=y:53, così troverà i prezzi.

B) No signora, in questo negozio i prezzi attaccati alle mutande si riferiscono ai cappotti, quelli dei cappotti alle mutande.

C) Sì.


22 ottobre 2012

Il professionista


Proprio non ce l'ho fatta a finirlo, troppo football - essendo, in effetti un libro sul football e su uno sfigatissimo giocatore americano che per non essere linciato in patria (e non rimanere disoccupato) approda nella squadra non proprio di elevatissimo livello dei Parma Panthers.
Più che altro mi incuriosiva la location italiana e per quanto ho letto ne risulta  un quadro desolante quanto mi aspettavo. Cibo, cibo, cibo, ossessione per i vestiti e auto minuscole. Divertente il siparietto del giudice giocatore di football che manda le forze dell'ordine a casa dell'ignaro compagno di squadra per prelevarlo e poterlo conoscere. Meditare su che razza di impressione abbiano all'estero di noi, e sulla serietà delle nostre istituzioni.
"Il professionista" (in inglese Playing for pizza, che dà più l'idea del romanzo-cazzeggio che è) John Grisham, trad. di Nicoletta Lamberti, Mondadori.
**/5

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Uno di quei titoli strambi che ti trovi sempre davanti in libreria, abbastanza oscuro da chiederti che diamine di libro sarà, ma mai abbastanza interessante per leggerlo davvero. E' la storia di un gruppo di uomini primitivi, alcuni progressisti altri tradizionalisti, alle prese con l'evoluzione, un senso morale discutibile e le scoperte più importanti dell'umanità: il fuoco, la pittura, le armi, la cottura, il matrimonio eccetera. Le opinioni dei lettori sono molto varie, fra chi lo considera spassossimo, e chi si chiede dov'è esattamente che fa ridere. Io sono rimasta nel mezzo. Non che non sia simpatico, ma tutto questo humour non l'ho trovato, l'idea di un romanzo ambientato nella preistoria è buffa ma neanche tanto, e dopo poche pagine la novità non è più tale.
Insomma: niente di memorabile. Lettura leggera, piacevole e destinata presto, temo, al dimenticatoio.
Il titolo italiano è, come spesso accade, inventato di sana pianta ma anche in Inghilterra il libro è stato pubblicato con tre differenti titoli: The evolution man, One upon an ice age, e What we did to father (che spoilera il finale).
"Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" Roy Lewis, trad. di Brera C., Adelphi
**1/2

21 ottobre 2012

Le due città


Altro capolavoro dickensiano: le due città di cui si narra sono Londra e Parigi, nel periodo immediatamente precedente la rivoluzione francese e il periodo successivo, quello del terrore. Scordatevi le nitide differenze morali dei personaggi, a cui Dickens ci ha abituati in molti altri romanzi. In questo non esistono contorni netti: gli accusati sono a loro volta accusatori, gli oppressi sono anche  gli assassini, gli oppressori le vittime. Solo la buona Lucia Manette è esente da questi dualismi. Quello che fa Dickens in questo romanzo è delineare con lucidità la genesi e il compimento della rivoluzione. Come tutti i dualismi, le due metà sono inseparabili; tutte e due sono fatte degli stessi "materiali". La violenza genera violenza, e la vendetta non è meglio dell'oppressione, seppur animata da ideali profondi. La Francia, aspirante Repubblica, diviene così la Repubblica della libertà, dell'uguaglianza, della fratellanza quanto la Repubblica della crudeltà, della violenza, della morte. Personaggi che all'inizio ci vengono presentati con simpatia, i coniugi Defarge, divengono nel corso della rivoluzione la peggior maschera d'odio e di brutalità, in nome della vendetta, che pure è un altro personaggio soprannominato proprio così, con la v maiuscola, amica di Madama Defarge e altrettanto spietata, e non si può fare a meno di chiedersi chi sarà a chiedere vendetta per la Vendetta. Madama Defarge è probabilmente uno dei personaggi più inquietanti mai usciti dalla penna di Dickens: il suo lavorio continuo ai ferri, attività solitamente femminile e rassicurante, diviene l'incancellabile testimonianza della memoria, ma in questo romanzo le anime buone sono quelle che dimenticano, e che lasciano al passato ciò che è passato.
"Le due città" Charles Dickens *****/5

Le madri

- Ma perchè le madri sono tanto importanti? L'ha scoperto la psicanalisi, che sono importanti? Secondo la psicanalisi, sono la cosa più importante di tutto?
- Sì. Secondo la psicanalisi, le origini del nostro comportamento sono da ricercare nel nostro rapporto con la madre.
- Com'è strano! Queste madri se ne stanno là, acquattate in fondo alla nostra vita, nelle radici della nostra vita, nel buio, così importanti, così determinanti per noi! Uno se ne dimentica, mentre vive, o se ne infischia, anzi crede di infischiarsene, però non se ne infischia mai del tutto. Quella tua madre così svaporata, eppure determinante! Non sembra proprio che possa determinare niente, e invece ti ha determinato, a te!
Cit. da "Ti ho sposato per allegria" Natalia Ginzburg, Einaudi

Non ti muovere

Uno dei romanzi che è nella mia top ten dei libri peggiori. Pessimo. Spunto narrativo che parte da una situazione già incomprensibile (il padre che racconta alla figlia in coma - e non si sa come questo possa giovarle -  del suo rapporto - come definirlo: violento? problematico? - con l' "amante"). Il romanzo prosegue poi impregnato di sentimenti negativi, squallidume, amoralità. Molto dubbio il personaggio principale (che è anche il narratore). Perché descrivere il punto di vista di un tale mostro? E perché quel fastidioso sottinteso di perdono e comprensione verso le orrende azioni del protagonista?
 "Non ti muovere" Margaret Mazzantini, Mondadori, */5
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