22 ottobre 2012

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Uno di quei titoli strambi che ti trovi sempre davanti in libreria, abbastanza oscuro da chiederti che diamine di libro sarà, ma mai abbastanza interessante per leggerlo davvero. E' la storia di un gruppo di uomini primitivi, alcuni progressisti altri tradizionalisti, alle prese con l'evoluzione, un senso morale discutibile e le scoperte più importanti dell'umanità: il fuoco, la pittura, le armi, la cottura, il matrimonio eccetera. Le opinioni dei lettori sono molto varie, fra chi lo considera spassossimo, e chi si chiede dov'è esattamente che fa ridere. Io sono rimasta nel mezzo. Non che non sia simpatico, ma tutto questo humour non l'ho trovato, l'idea di un romanzo ambientato nella preistoria è buffa ma neanche tanto, e dopo poche pagine la novità non è più tale.
Insomma: niente di memorabile. Lettura leggera, piacevole e destinata presto, temo, al dimenticatoio.
Il titolo italiano è, come spesso accade, inventato di sana pianta ma anche in Inghilterra il libro è stato pubblicato con tre differenti titoli: The evolution man, One upon an ice age, e What we did to father (che spoilera il finale).
"Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" Roy Lewis, trad. di Brera C., Adelphi
**1/2

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