25 dicembre 2012

Tragedia in tre atti ***


Un Natale senza qualche bel giallo non è Natale! La Christie è praticamente un appuntamento fisso da giorno rosso, e stavolta è toccato a Tragedia in tre atti.
Mi ha delusa, perchè la storia non mi ha mai coinvolta molto. Di solito passo al vaglio tutte le minuzie che la Christie pare far cadere per caso ma stavolta non mi importava tantissimo e il tentativo di buttare la colpa addosso al giovane Oliver o alla scrittrice bruttina era veramente plateale (e quando, solitamente, nei romanzi della Christie qualcosa è plateale, è automaticamente errato). Poirot ha la funzione del pensionato e non si scomoda ad andarsene in giro, se ne sta seduto in poltrona a tirare le fila per i detective improvvisati: l'attore Cartwright, Hermi e Satter.
L'identità del colpevole mi ha sorpresa ma a pensarci bene sono un po' troppi gli azzardi e le incongruenze: chi è il cretino, per esempio, che dovendo ammazzare qualcuno organizza una prova del delitto, di fronte alle stesse identiche persone che assisteranno al secondo delitto? Come può pensare che stramazzare al suolo dopo aver bevuto un drink possa essere considerato per due volte consecutive una "triste casualità"? Andiamo... E davvero è possibile credere che Cartwright, travestito da cameriere, non venga riconosciuto da nessuno? 
Insomma... una Christie piuttosto deludente.

"Tragedia in tre atti" Agatha Christie ***/5
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