8 marzo 2012

La politica della famiglia

Visto il periodo deludente in quanto a lettura di romanzi, mi sono buttata su questo saggio di Laing sulla famiglia.
Il saggio si propone di analizzare le dinamiche sociali all'interno della famiglia, partendo inizialmente dal tentativo di definizione di famiglia, definizione che in effetti non è così immediata come sembrerebbe pensandoci superficialmente, soprattutto in questi momenti storici di famiglie "allargate". Laing spiega come la famiglia non sia un sistema oggettivo di rapporti, ma un'interiorizzazione reciproca che esiste in ciascuno dei suoi elementi e in nessun altro luogo.
[La famiglia] Si tratta di un insieme di elementi separati e disgiunti, all'interno del quale si trova l'io unito con altri che lo contengono in se stessi. [pg. 8]
E' questa definizione importante perchè proprio questa visione soggettiva della famiglia, visione fortemente introiettata e interiorizzata in ogni individuo, stabilisce le dinamiche, le problematiche e, nei casi più gravi, le patologie dei familiari.
Interiorizzare significa trasformare l'<esterno> in <interno>, e implica il transfert di un gruppo di relazioni che costituiscono un insieme [pg.9]. Questo è il cuore del saggio, infatti Laing approfondisce questo concetto spiegando come:
Ogni membro della famiglia incarna una struttura derivata dai rapporti tra i vari membri. Questa famiglia-in-comune, questa presenza di gruppo condivisa, esiste nella misura in cui ciascun membro la possiede dentro di sé. [pg. 17]
Questa conclusione è piuttosto sconcertante perchè, conseguentemente:
ogni generazione proietta sulla successiva elementi derivanti da un prodotto di almeno tre fattori: 1) ciò che è stato proiettato su di essa dalle generazioni precedenti; 2) ciò che è stato indotto in essa dalle generazioni precedenti e 3) la sua reazione  a queste proiezioni e induzioni.
creando una specie di domino patologico intergenerazionale (o un domino intergenerazionale di famiglia perfettamente sana e felice, entità mitologica di cui si narra l'esistenza ma che nessuno ha mai visto personalmente).
Il sistema dell'induzione è quello che principalmente scarica sulle (troppo brevemente) ignare nuove generazioni vizi, cattiverie e perversità dei rispettabili avi. L'induzione funziona sia tramite attribuzione (le cose stanno così e così, punto.) sia tramite suggestioni (non viene detto cosa si deve essere, ma cosa si è). Ciò fa dell'induzione un sistema subdolo e subliminale, che porta il soggetto ad incarnarsi nella figura che implicitamente gli viene proiettata. Di queste proiezioni, inoltre, ne avvengono diverse contemporaneamente e dinamicamente, a seconda dei familiari coinvolti, così da creare quel complesso sistema interiorizzato che è la famiglia. Ecco perchè questo saggio è terrorizzante e la prima reazione a chiusura del libro è il desiderio di vivere in eremitaggio con funghi e licheni in altissima montagna. Laing infatti non prospetta una soluzione a tutto ciò. E' così. Semplicemente, ammonisce, se diventate schizofrenici, prima di farvi rinchiudere invitate uno psichiatra e fategli fare quattro chiacchiere con la vostra adorabile famiglia, di cui tutti i vicini commentano "sono tanto brave persone!". Scoprirà perversioni e ricatti psicologici che neanche in Shining. Son consigli utili.
"La politica della famiglia" R.D. Laing, trad. Luciana Bulgheroni-Spallino, Einaudi

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