16 dicembre 2011

Il treno per Helsinki

Questo romanzo mi è piaciuto, ma non riesco a capire se mi è piaciuto molto, eppure nel dubbio sono sicura che è un romanzo che mi rimarrà impresso nella memoria.
Innanzitutto mi ha stupito lo stile: della Maraini ho letto "La lunga vita di Marianna Ucria", che è un romanzo con una scrittura molto delicata, una voce silenziosa, perfetto quindi in relazione alla protagonista, che è sordomuta. Invece, questo "Il treno per Helsinki" è un romanzo molto rumoroso, piuttosto sboccato, e nervoso.
Seppur per gusto personale preferisco i romanzi lievi, va ammesso che lo stile così mutato è perfetto, ancora una volta, per incarnare i protagonisti del romanzo, che sono un gruppo di giovani che oltre ad essere legati dall'amicizia sono legati tra loro da fili amorosi aggrovigliati e mai corrisposti. L'amore non corrisposto è, in generale, anche il filo conduttore del romanzo, con considerazioni varie su come vada vissuto l'amore: con possesso fisico, con libertà, con o senza invadenza o come un fatto solitario ("la passione è solitaria e si nutre dei suoi ritmi interni"), che è poi la risposta finale a cui porta quest'indagine.
La punteggiatura è molto particolare non essendoci, in tutto il romanzo, una virgola. Punti, punti esclamativi, interrogativi eccetera eccetera tutti quelli che servono, ma virgole neanche una. Ciò conferisce un ritmo nervoso, affannoso e impaziente. I protagonisti vivono tutti una vita piuttosto acerba, con scarsi se non nulli impegni lavorativi, e soprattutto vivono tutti avvolti dalle nebbie di questi amori non corrisposti. Aldous Huxley direbbe che questi giovani soffrono di un' eccessiva disponibilità di tempo libero, come scrisse in quel suo breve saggio "Lavoro e tempo libero", in cui pronosticava che nella società del futuro, società benestante in cui le ore lavorative si sarebbero ridotte ad una piccola parte della giornata, sarebbero aumentate le malattie dello spirito - la noia, l'irrequietezza, l'ansia, la depressione - e l'interesse per tutte le questioni amorose, potendo l'amore fiorire solo in società ben nutrite e libere da troppi impegni. Questo romanzo sembra dargli ragione (anche la realtà attuale sembra dargli ragione, ma questo è un altro discorso).
"L'amore come lo intendo io è un lavoro di precisione un delicato prodotto artigiano da eseguire in solitudine... Si lavora per il piacere di lavorare. Senza aspettare verifiche ricompense. Inutile illudersi sui rapporti a due a tre ognuno è solo nel suo guscio di noce dentro un mare in tempesta. Deve imparare a navigare. Tutto qui. La navigazione anche in un guscio di noce può essere un'arte assai pregiata... la vista di un altro guscio con un'altra anima disperata che si arrabatta per tenersi a galla può darti un senso di calore di felicità. Ma niente altro. Non cercate di raggiungerla. Soprattutto non pensare di montare sulla noce. Affondereste in due..." [cit. "Il treno per Helsinki"]
"Il treno per Helsinki" Dacia Maraini, BUR, 8,20 € ***/5

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...