20 febbraio 2014

Storia d'inverno - La giustizia

"E chi ha detto" sbottò Isaac Penn "che tu, semplice uomo, possa percepire la giustizia? Chi ha detto che la giustizia sia ciò che immagini tu? Puoi esser sicuro di riconoscerla quando la vedi, o che vivrai tanto a lungo da riconoscere il tuono decisivo della sua comparsa, che possa rendersi manifesta nel giro di una generazione, di dieci generazioni, dell'intero arco dell'esistenza umana? Ciò di cui parli tu è il buon senso, non la giustizia. La giustizia è qualcosa di più elevato e di più ardua comprensione, finchè non si manifesterà in tutto il suo inequivocabile splendore. Il disegno cui alludo io supera di gran lunga la nostra comprensione. Ma a volte riusciamo ad avvertirne la presenza.
"Non c'è coreografo, o architetto, o ingegnere, o pittore che saprebbe progettare qualcosa di più completo o più sottile. Ogni azione e ogni scena hanno un loro scopo preciso. E meno potere un individuo possiede, più vicino è alle grandi onde che investono tutte le cose, preparandole pazientemente all'approccio di un futuro contraddistinto non già da semplice equità umana, cosa che potrebbe immaginarsi anche un bambino, bensì da luminose e sorprendenti connessioni che noi neppure ci figuriamo, da esempi terrificanti e benevoli: un'età dell'oro che manifesterà non ciò che desideriamo ma una qualche nuda, goffa verità sulla quale poggia tutto ciò che è stato e tutto ciò che mai sarà. Esiste giustizia nel mondo, Peter Lake, ma non la si può ottenere senza mistero. Noi tentiamo di applicarla senza sapere esattamente cosa sia, e ci limitiamo a sfiorarla. Non importa, perchè tutte le fiamme e le scintille della giustizia guizzano attraverso il tempo a infondere vita ed energie in ere invisibili [...]" pg. 195
"Storia d'inverno" Mark Helprin, trad. di Adriana Dell'Orto, Neri Pozza
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