PopCo

La grossa delusione di questo romanzo è la trama: non c'è. Il libro inizia col viaggio di Alice per arrivare a questo incontro aziendale, e va bene, poi arriva sul luogo dell'incontro, e va bene, e poi rimane lì, a pensare ad un nuovo prodotto commerciale per adolescenti. Punto. Nel senso che questa è la trama. Mica per 50 pagine, il romanzo è lungo 460 pagine. Direte voi: alla fine troverà l'idea per questo benedetto oggetto che farà impazzire le adolescenti? Ebbene, nì. Neanche questa soddisfazione per il povero lettore. Quindi il libro procede per 460 stanche pagine in cui non accade nulla (a parte che ad Alice viene l'influenza, un vero colpo di scena); il riempitivo di questo spropositato numero di pagine è la crittografia, alcuni stralci di matematica, teorie etico/morali sull'ambiente e il consumismo.
Riempitivo che non si rivela pessimo, e anzi, per lettori di buona volontà e aperti mentalmente ad abbandonare qualsiasi idea sul lato romanzesco del libro piuttosto interessante; ma la sottoscritta mentre leggeva disquisizioni sui numeri primi e sui codici non poteva fare a meno di pensare che se voleva leggere di quegli argomenti bastava prendere un libro su quegli argomenti: mi spiego? Così ci si sente come un bambino sul seggiolone che non vuole mangiare, a cui viene appioppato un giocattolino per distrarlo a bam! appena si gira gli arriva in bocca una cucchiaiata di spinaci.
Quindi, niente, un libretto così così, con infarinature di base di matematica, crittografia, omeopatia, vegetarianismo (ma proprio cose elementari, se poco poco vi interessate di questi argomenti non ci sarà nulla di nuovo); personaggi abbozzati alla buona; trama inesistente; bizzarrie (il nonno che non vuole recuperare il tesoro per non disturbare gli uccelli nella riserva degli uccelli? andiamo...); finale discutibile; fastidiosi quanto inutili flashback come moda romanzesca detta; e soprattutto, inesplicabile lungaggine.
"PopCo" Scarlett Thomas, Newton Compton