7 dicembre 2011

L'uomo che non c'era

L'uomo che non c'era è un film del 2001 dei fratelli Coen: è un film fuori dell'ordinario, non solo per la loro cinematografia ma per il cinema contemporaneo in generale. E' in bianco e nero, che è una scelta cinematografica coraggiosa, perchè basta da sola a scoraggiare gli spettatori meno volenterosi. E' un film che mi sembra, stilisticamente, vicinissimo alla perfezione. Le riprese sono tutte meravigliose, la fotografia eccezionale: il tutto si gioca sulle luci e sulle ombre (tutto, in effetti, compresa la vita del protagonista), magnifici e violenti tagli di luci in questi interni scuri, sui volti, sui gesti quotidiani del protagonista nel negozio da barbiere in cui lavora.

Billy Bob Thornton - che, di solito, non mi piace, chapeau per questo film - impersona  Ed Crane, uomo mite (pare) e solo, taciturno, che fa il barbiere. Tutto il film è il racconto introspettivo visto dagli occhi di questo uomo che sembra così anonimo e così trasparente, con un lavoro che lui stesso giudica effimero ("I capelli, sono una parte di noi, eppure li tagliamo e li buttiamo, e poi ricrescono così in fretta...") ma che lo identifica pienamente, tanto che nemmeno i suoi parenti si ricordano il suo nome, se non inquadrandolo come "il barbiere". Sposato con una donna di molto più decisa di lui, e non certo per amore, un giorno si rende conto che la moglie ha una relazione con il suo capo, e decide di inviargli, al capo, un biglietto anonimo, fingendosi un terzo al corrente della storia fra i due e disposto a mantenere il segreto solo dietro pagamento di 10,000 dollari. L'inganno dei fratelli Coen sta, nell'attimo in cui Ed scrive il biglietto, di farci pensare che abbia fatto bene: già così immedesimati nella modesta figura di quest'uomo depresso, viene da dire: Vedi che trovata? Non va a far scenate. Ci sembra quasi furbo. Un semplice biglietto, invece, può dare l'avvio ad una serie di disgrazie, e così Ed assiste allo sgretolarsi delle vite di tutti i suoi conoscenti, e di sua moglie. Senza sentimento, senza convinzione, prova a prendersi le sue colpe, ma la sua ammissione sembra ridicola, impossibile, neanche il delitto riesce a strapparlo dalla sua vita "invisibile".
E', ripeto, stilisticamente un film vicino alla perfezione. I temi trattati sono, però, così negativi, che non è certo un film facile, o un film "gradevole". La colonna sonora è perfetta essendo composta da alcune sonate per pianoforte di Beethoven, musica  - e unica cosa nella vita - che riesce a distogliere Ed dal vuoto della sua esistenza, e a fargli scorgere un po' di bellezza.
"L'uomo che non c'era" Joel Coen, con Billy Bob Thornton, Frances McDormand, USA, 2001 ****/5

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