10 dicembre 2011

Della vita

Quando l'uomo comincia a vivere di vera vita, quando cioè si solleva ad una certa altezza al di sopra della vita animale, da questa altezza egli vede l'illusorietà della propria esistenza animale, la quale termina inevitabilmente con la morte, vede che la sua esistenza sul piano è da ogni parte interrotta da abissi e, poichè non ammette che il suo esser giunto a quell'altezza sia la vita stessa, prova orrore di ciò che da quell'altezza ha visto guardando giù. Invece di riconoscere la propria vita nella forza che l'ha sollevato, e di andare lungo la direzione che così gli si sta rilevando, egli prova orrore di ciò che a quell'altezza gli si sta rivelando e apposta ne discende giù, va a mettersi il più in basso possibile, per non vedere i precipizi che gli si sono rivelati. [pg. 113]
"Della vita" Lev Tolstoj, Mondadori

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