24 gennaio 2012

The artist

Ovvero il film più osannato degli ultimi tempi. La legge non scritta è di consigliarlo con aria furba aggiungendo: oh, è muto! con un sottinteso a metà fra: vediamo un po' se hai il coraggio e pensa un po' che novità.
Ora l'ho visto e devo dire che non m'è piaciuto granchè; i motivi sono tanti. Innanzitutto, con rispetto parlando, la trama è proprio stupida: il lato romance è scontatissimo, la parte nostalgica rottamazione degli attori muti è più interessante, peccato sia un dejà-vu del bellissimo "Cantando sotto lo pioggia". Poi, m'immaginavo che il film fosse un'elaborazione moderna del muto, non la copiatura del muto anni '20. Potevano inventarsi qualcosa di nuovo. Non so, oggi esistono i sottotitoli, per esempio. Non si capisce perchè il film è muto, visto che è fatto nel 2011. Potevano farlo muto a priori, tipo sketch di mr Bean, e sarebbe stato più interessante per la sfida non da poco per gli sceneggiatori e il regista; ma qui i personaggi parlano, il problema è che non li sentiamo.

Registicamente, in questo film ci sono tutti i cliché possibili e immaginabili: la cartolina dell'attore dimenticato calpestata sul marciapiede mentre piove, l'attore decaduto che si specchia in una vetrina sovrapponendosi al manichino vestito elegante, il rogo delle pellicole...; oltre al collage di citazioni di film importanti: con occhio inesperto ho individuato Tati, Welles, "Cantando sotto la pioggia", e sicuramente un vero conoscitore del cinema ne avrà riconosciute molte altre. Un lungo, variegato collage, un dejà-vu di 90 minuti.
Gli attori sono bravi, ma non mi sono sembrati eccezionali. Per forza di cose essendo il film muto devono esagerare le espressioni facciali. Certamente una star piena di botox si sarebbe trovata male nel cinema muto.  I personaggi, a parte i due principali, non sono per niente approfonditi: l'attrice bionda all'inizio? che fine fa? perchè la moglie dell'attore famoso è così noiosa? Mah.
Un pezzo che mi è piaciuto è stato il sogno del protagonista, quando il mondo diventa sonoro (fanno rumore gli oggetti) ma lui non riesce a parlare. Sarebbe stato bello se il film continuasse con quell'idea di gioco fra i rumori e le voci. Ma non è così.
In pratica mi sembra che questo film sia di una banalità assoluta, con l'unica particolarità che è muto ed in bianco e nero. E piace per la novità del muto e del bianco e nero. Una speculazione nostalgica. Un po' come comprarsi un LCD in bianco e nero. O un cellulare ultimo modello "vintage" grosso come un mattone, con l'antenna a scomparsa e il display 2x2 pixel.
"The artist" Michel Hazanavicius con Jean Dujardin, Berenice Bejo, Francia, 2011 **/5

3 commenti:

  1. ..mi ritrovo perfettamente con la tua recensione..chissà se quelli che hanno gridato al capolavoro hanno mai visto un film muto..beh..anch'io pensavo che dalla scena del sogno in poi la trama del film si sarebbe sviluppata sul contrasto tra silenzio e rumore..invece..peccato..un'idea originale..ma un'occasione mancata..tranne qualche trovata, il film è scontato..la scena dell'asta è emblematica e la susseguente "scoperta" dell'inganno è davvero patetica..cioè..un dilettante avrebbe fatto meglio..come si può evidenziare che i partecipanti all'asta sono i due domestici della neo-diva del sonoro..e di conseguenza caricare di presunta suspense la scena in cui il protagonista "svela" l'inganno sotto lo sguardo amaro dei predetti domestici?!?! ..un'ultima nota sullo stiracchiato finale..sarebbe stata più che dignitosa una conclusione "all'ultimo respiro"..invece..un fiume di parole (a questo punto del film davvero esagerato) sgangherato..quasi a voler dire: "oh, ma avete capito che siamo passati dal muto al sonoro?"

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  2. Sono contenta che qualcuno la pensi come me! Sì, la scena dell'asta è veramente patetica, e il tentativo di creare la suspence intorno ad una scena così banale è ancora più patetico.
    Vedremo domani notte agli Oscar! Visto l'inspiegabile successo generale, temo che ne vincerà parecchi.

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    1. ..ha vinto i premi più importanti..come previsto. il cinema..l'arte in generale hanno davvero imboccato un vicolo cieco. mentre una volta il capolavoro era sovente coincidente col successo riscontrato nel grande pubblico..ora questo assunto non vale proprio più..ma forse è meglio così..la ricerca è sempre più stimolante..e porta a risultati spesso insperati..a piacevoli sorprese..momenti da custodire gelosamente e condividere..se possibile..con pochi.
      a parte che l'oscar ha quasi sempre maltrattato i geni e i loro capolavori!!! sembrerà strano ma..io spero sempre che gli oscar vengano assegnati ai films che detesto!!! quindi..per me..è stato un successone!!! eheheh!!! alla prossima!!!

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