22 novembre 2011

Il gioco dell'immondizia

La legge sulla raccolta differenziata mi ha procurato cinque adorabili creature figlie di un esigente padre, l'Ambiente. Le cinque creature si chiamano Indifferenziato, Umido, Carta, Plastica e Vetro. Più saltuariamente ho come ospiti Pile e Lampadine esaurite.
Come il loro esimio padre, sono creature molto esigenti: innanzitutto ho dovuto buttare via le piante dal balconcino per far posto a bidoni e bidoncini: uno per ciascuno, per non farle litigare. Il tutto occupa lo spazio calpestabile di tutto il balconcino, ovvero circa 2 mq, che in proporzione all'affitto verrebbe 14 € al mese.
Lo smaltimento della spazzatura ha, naturalmente, la sua tempistica e le sue regole, degne di un gioco di società fra i più complessi. Ho sul comodino un calendario, perchè il primo pensiero la mattina quando mi sveglio è che giorno è e cosa posso buttare. Il lunedì, il mercoledì, il venerdì l'Umido; il martedì, il giovedì, il sabato l'Indifferenziato; il lunedì la Carta e la Plastica; il Vetro poverino devo accompagnarlo io alla campana, che è ancora cucciolo.
Alla localizzazione spazio-tempo segue rapida vestizione, perchè il camion della spazzatura passa alle 8,30, e se lo perdo è finita, sto ferma un giro, indietreggio di 10 caselle, vado in prigione senza passare dal via, mi devo tenere la pattumiera per altri due giorni, occupando spazio abitativo già di per sé esiguo e marinando in effluvi raccapriccianti, ovvero i moderni sostituti sociali della gogna, la fustigazione in pubblica piazza a culo nudo, l'impiccagione. Questo naturalmente esclude ogni accidiosa velleità di svegliarmi alle o, peggio, dopo le 8,30, onde evitare il pubblico biasimo di “prendere il camioncino al volo”, ovvero inseguire il camioncino in pigiama e ciabatte in mezzo alla strada, agitando il sacco della spazzatura come una pazza. Naturalmente, se sbagli il punto primo, ovvero la localizzazione spazio-tempo, è tutta fatica sprecata perchè i diabolici uomini della nettezza urbana attaccano sul sacco sbagliato una nota, come a scuola, e non lo ritirano, e te lo devi riportare a casa, come uno scolaro indisciplinato.
I sacchetti, come informa perentoriamente il sindaco in una circolare, vanno buttati pieni. Non ho idea di cosa succeda agli intrepidi che per non tenersi l'umido in casa altri 4 giorni lo buttano in un sacchetto mezzo vuoto, non sono mai tornati indietro per raccontarlo.
I sacchetti, ancora, vanno usati esclusivamente quelli del comune, per il decoro urbano. Perchè un conto è vedere la pattumiera ammassata per terra per strada, un conto è vedere la pattumiera ammassata per terra per strada in sacchi tutti uguali. Non so se mi spiego. Roba da belle arti.
Il lunedì, e solo il lunedì, da mezzogiorno all'una si può mettere fuori la Carta e la Plastica. Quindi il lunedì il bravo cittadino coscienzioso si sveglia prima delle 8,30, butta l'Umido, poi resta rispettosamente nei suoi appartamenti per 3 ore, quando gli sarà concessa la grazia di liberarsi di Carta e Plastica. Qualsiasi impiego, manco a dirlo, è incompatibile con lo smaltimento dei rifiuti. Sulla questione Carta e Plastica c'è un indovinello, ovvero: i contenitori della Carta sono gialli ma le buste sono di carta, i contenitori della Plastica sono bianchi ma le buste sono gialle, e quindi: ah! Chi sbaglia sta fermo un giro, va indietro di 10 caselle, polvere e cenere sul suo capo come prima.
In certi quartieri particolari, il sindaco ha magnanimamente concesso il ritiro della Plastica, oltre al lunedì, anche al venerdì. Questa grazia ha provocato la commozione della cittadinanza tutta, l'impennarsi del valore immobiliare, la richiesta di una pronta santificazione, l'accensione di lumi votivi lungo le pubbliche strade. Gli altri quartieri invece, invidiosi, hanno accusato di favoritismi il sindaco inventando una vasta gamma di osceni pettegolezzi per giustificare questa inspiegabile parzialità.
Se si hanno rifiuti ingombranti (divani, televisori, frigoriferi ecc), è una sciagura peggio delle cavallette: si deve infatti telefonare ad un apposito ufficio, numero che è occupato il 99% delle volte, come quando si telefona ad un quiz televisivo. Se si ha la fortuna di prendere la linea, si ottiene un appuntamento per liberarsi del suddetto Oggetto Ingombrante, appuntamento che nel migliore dei casi avrà luogo in una settimana, nel peggiore il Rifiuto Ingombrante metterà radici in casa vostra e sarete costretti a traslocare.
La lista delle indicazioni oggetto per oggetto della giusta collocazione fra i rifiuti è così lunga che sembra un elenco telefonico. Ciò non risparmia il Coscienzioso Cittadino da amletici dubbi se non veri e propri attacchi di panico. Io ho in casa un 3/4 di manico di scopa da mesi perchè non entra nel sacco dell'Indifferenziato, non è un Rifiuto Ingombrante, non so cosa farne. Allora lo tengo appoggiato alla libreria, monumento all'impossibilità di catalogazione universale, e ormai mi sembra un po' di casa anche lui, e di pregio ha che è magro e non occupa 2 mq come i bidoni dell'immondizia.
I cartoni tetrapack, le scatolette, le bottiglie in vetro, i barattoli, non si possono buttare via così come sono ma vanno prima lavati. Così, la sera, si creano sul lavello due pile: una di piatti da lavare, una di immondizia da lavare. Le scatole vanno, naturalmente, tutte aperte e schiacciate, ingaggiando spesso battaglie all'ultimo sangue che manco Rocky.
Anime in pena, favorite dall'oscurità delle tenebre, si aggirano clandestinamente contrabbandando sacchi di immondizia in terre da sogno, ai margini della città, in cui si raccontano esistere gli ultimi esemplari di mirabili manufatti umani, volgarmente chamati cassonetti.
A volte, in attimi di sconforto, per protesta al sistema, butto una buccia di carota nell'Indifferenziata, o una busta da lettera con la finestrella in plastica nella Carta, e mi sento una criminale, una reazionaria, un pericolo sociale, una futura condannata al braccio della morte.
Ora vado a spostare il sacco della Carta dal balcone, che piove ed è delicato, e quando c'è brutto tempo ha il privilegio di stare in mezzo alla cucina, gli apparecchio persino un posto a tavola.
Cosa faccio nel tempo libero? Lavoro.


Il gioco dell'immondizia II - nuove regole

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