7 gennaio 2012

La veste color zafferano

E' la storia di un ragazzino tibetano che viene mandato in una lamaseria: la lamaseria, cosa che ignoravo, è un monastero buddista, chiamandosi i monaci (che indossano le vesti color zafferano) "Lama".
Ora: il buddismo, la meditazione, i viaggi astrali, sono argomenti che mi incuriosiscono. Se così non fosse, questo libro non fa per voi. Questo romanzo è una via di mezzo fra un'opera narrativa, con la vicenda del ragazzo (che sarebbe l'autore, Lobsang), e un saggio sul buddismo.
Per quanto riguarda la prima parte, la vicenda del ragazzo, è insufficiente: non si viene a sapere poi molto, sappiamo che si è fatto male alle gambe ma non si capisce bene come e quando: se il romanzo fosse tutto qui, sarebbe un personaggio di poco spessore. La seconda parte, sul buddismo, è un'infarinatura interessante ma assai superficiale: non viene detto nulla che non sia detto in qualsiasi chiacchiera introduttiva sul buddismo. Punti d'interesse del libro sono l'umanizzazione dell'ambiente monastico, la lezione del monaco indiano su Gautama e la parte in cui Lobsang viaggia in astrale. Peccato che non sia approfondita un po' di più.

Cercando informazioni su questo Lobsang è venuto fuori che non è tibetano ma è un inglese che asserisce che lo spirito di un lama tibetano si è impadronito del suo corpo per scrivere libri. Mah, non mi sembra granchè buddista come concetto.
Questo libro mi fu mandato qualche anno fa in uno scambio di libri: allora non mi interessavo minimamente di buddismo e lo misi nella libreria con uno sbadiglio. Mai dire mai, ed è arrivato il momento di leggerlo, e la Precedente Proprietaria doveva essere una tipa bizzarra perchè il libro è ampiamente sottolineato e commentato. Commentato in termini spesso nient'affato pacati,come quando dà dello scemo (scritto elegantemente in corsivo con tanto di punto esclamativo) all'autore ove si parla male dello yoga. Qualsiasi ripetizione di concetti è segnalata con esclamazioni quali: cretino! l'hai già scritto a pagina 32!. Quando si parla dell'inutilità della preghiera egoistica la Precedente Lettrice è colpita sul personale e si lancia in un'appassionante racconto a margine del foglio stampato di come Iddio sia intervenuto in suo favore quando desiderava ardentemente una rosa. O altre cose più scabrose e assai personali che non sto a riportare. Quindi, tutto sommato, devo ammettere che non è solo colpa del libro se non ero pienamente in sintonia con la narrazione: lo spirito della Precedente Lettrice era troppo  bizzarro e invadente per permettermi tutta la concentrazione necessaria.
"La veste color zafferano" T. Lobsang Rampa, Astrolabio ***/5

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