26 gennaio 2012

Il sottotenente Gustl

Schnitzler ci accompagna nella mente del sottotenente Gustl attraverso la tecnica del flusso di coscienza. Gustl, uomo comune in tutto e per tutto e assai mediocre, riceve un'offesa in un teatro e, nella paura che la cosa si venga a sapere, progetta il suo suicidio. Non c'è veramente nulla di che in questo breve raccontino: Gustl non ha niente che faccia commuovere, la questione d'onore è parecchio datata, il flusso di coscienza non è oggi così nuovo. Il finale concede l'unica (piccola) sorpresa.

Come diceva Woody Allen in "Amore e guerra":
- Sonja, e se Dio non esistesse?
- Boris Dimitrovic, stai scherzando?
- E se fossimo solo un branco di gente assurda che corre intorno senza nesso o ragione?
- Ma se non esistesse Dio la vita non avrebbe alcun significato. Perché dovremmo continuare a vivere? Perché allora non suicidarsi?
- Be', non facciamo gli isterici. Potrei sbagliare: io oggi mi uccido e domani Lui concede un'intervista…
"Il sottotenente Gustl" Arthur Schnitzler

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