23 dicembre 2011

David Copperfield


Mio caro giovane amico,
Il dado è tratto... tutto è finito. Nascondendo i segni degli affanni sotto la finta maschera della letizia, non vi ho informato, questa sera, che non vi è più speranza della rimessa! Per queste circostanze, umilianti a tollerare, umilianti a contemplarsi, umilianti a riferirsi, ho scaricato le obbligazioni pecuniarie contratte in questo luogo offrendo una cambiale, pagabile quattordici giorni dalla data, alla mia residenza, Pentonville, Londra. Quando dovrà essere riscossa, non vi sarà nulla. Il risultato è distruzione. Il fulmine incombe, l'albero dovrà cadere. 

Lasciate che lo sciagurato uomo che vi si rivolge, caro Copperfield, sia un faro per la vostra vita. Vi scrive con questa intenzione ed in questa speranza. Se potesse pensare di poter essere così utile, un raggio di luce potrebbe forse penetrare nella cupa prigione del resto della sua esistenza - sebbene la sua longevità sia oggi (a dir poco) estremamente problematica -.
Questa è l'ultima comunicazione, mio caro Copperfield, che più riceverete. 
Dal vostro mendicante proscritto.
Wilkins Micawber
"David Copperfield" Charles Dickens, trad. Franco Prattico, Newton & Compton

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