23 dicembre 2011

Convenzioni cromatiche

Leggo oggi sul Corriere della Sera che una blogger inglese ha criticato un importante negozio di giocattoli per la netta divisione dei giocattoli "da maschio" e i giocattoli "da femmina", creando nello spazio espositivo un intero piano azzurro, tutto per i maschi, e un intero piano rosa, tutto per le femmine.
Non posso certo generalizzare non conoscendo la clientela inglese, ma ho una certa esperienza con quella italiana, e quindi comprendo la scelta tipo apartheid del negozio di giocattoli, pur essendo personalmente totalmente in disaccordo con queste esasperate differenziazioni di genere. Nel negozio dove lavoro, non faccio che combattere con la clientela offrendo rassicurazioni 8 ore al giorno che una ghettina, completamente bianca, è anche da femmina. Perchè iddio non voglia che una bambina possa portare una maglietta blu (SIGNORINA.... E' DA MASCHIO!) anche se ha le pailettes sopra, o un neonato (maschio) un calzino azzurro con un fiocchetto azzurro, perchè non si sa quali turbe può provocare un fiocchetto (seppur azzurro) su un neonato, chissà come potrebbe crescere, con questa insana abitudine ai fiocchetti.
Addirittura una volta una cliente ha messo in dubbio che delle scarpine AZZURRE, con dei brillantini AZZURRI  che formavano la scritta E' UN BIMBO fossero da maschio, perchè avevano i brillantini. Da allora le ho ribattezzate "le scarpine bugiarde".
Avevo dei coniglietti di pezza, rosa e azzurri, e ho venduto sempre e solo quelli rosa, perchè è inconcepibile regalare ad una bambina un coniglio azzurro, e ad un maschio non sta bene regalare un coniglio di pezza di qualsiasi colore, li vogliamo con un fucile giocattolo dai 6 mesi in su.

La realtà è che la clientela media ha ben poca elasticità mentale e ha questa visione dell'acquisto per i bambini:
per una femmina: rosa pallido, rosa più vivace, panna, tutto il più possibile tempestato da paillettes e sbrilluccichini vari. 
Per una maschio: azzurro (ma solo fino ad una certa età, perchè l'azzurro fa bebè e noi il maschio lo vogliamo bello aggressivo), blu, il panna solo e soltanto con qualche profilo blu o celeste, perchè se no è da femmina.
La convenzione ci domina, perchè questa dei colori è pura convenzione: prima della guerra il celeste si usava per le bambine, il rosa per i maschi, ho provato a spiegarlo qualche volta ai clienti nel tentativo di far franare questa arbitraria costruzione mentale, ma niente.
Poi ci sono i colori out:
giallo pallido (è da bagno, testuali parole)
giallo vivace (ma.... ma... E' GIALLO!)
rosso (non sta bene a nessuno, "no-lo-sa-io-per-il-rosso-ho-un'-avversione-che...", si vende in una minuscola finestra 14 giorni prima di Natale, e basta)
grigio (è smorto)
verde pallido (è da bagno)
verde vivace (NO)
verdone (semplicemente ignorato)
marrone (e no col blu sta male. Addirittura un peluche orsetto che non so di quale colore si possa desiderare: e no, ma di questo colore?)
azzurro che non sia qualsiasi azzurro cielo (ma questo tocco di azzurro....)

Quindi capite bene che i colori che rimangono sono molto pochi.
Inoltre: qualsiasi cosa non sia strettamente differenziata (blu+tigri+motociclette/rosa+brillantini+coniglietti) si guadagna la qualifica dispregiativa di UNISEX e non è vendibile né da maschio né da femmina, perchè quando lo proponi da maschio si sollevano alte gride scandalizzate "E' DA FEMMINA!" e quando lo proponi per una femmina "E' DA MASCHIO!".

Dogmi particolari:
nero: qualsiasi cosa da bambino con un puntino di nero è vista con scandalo, e anche il blu scuro prima di venderlo devo firmare una liberatoria che no, non è nero.
rosso+rosa: che le ditte caparbiamente continuano ad abbinare, e sta anche bene (essendo il rosso e il rosa due tonalità dello stesso colore) ma è un dogma popolare.
arancione: qualsiasi cosa contenga un'idea di arancione è invendibile. Punto.
bianco puro: oltre ad essere UNISEX si sporca. 

Altre curiosità: per i regali ai maschi si spende di più: se ho in negozio qualche capo costoso da maschio in qualche modo lo venderò, da femmina no. Penso sia una cosa inconscia, ma è tristemente così.

Insomma, mi capita di sentire qualche cliente, ogni tanto, lamentarsi che le cose spesso sono sempre simili: ma la verità è che la maggior parte della clientela, quando compra, vuole sempre quelle stesse e rassicuranti cose, e qualsiasi capo un po' originale non viene venduto. Ciò che hanno i negozi, per forza di cose, riflette ciò che i negozi vendono.

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