16 novembre 2011

Viaggio al termine della notte

Questo romanzo mi è piaciuto fino a pagina 24. Che è molto poco, ma fino a pagina 24 mi è piaciuto molto. Anche il linguaggio sgrammaticato, unica pecca che alcuni osano avanzare, mi piaceva. Perchè, fino a pagina 24, mantiene, seppur nel pessimismo, una certa energia. Poi è pessimismo e inerzia; inerzia, pessimismo, sporcizia e squallore.

Fino a pagina 184 ho mantenuto qualche dubbio, dopo ho continuato a leggere non aspettandomi più l'energia dell'inizio.
Le numerose recensioni entusiaste mi confondono. E, fra quelli a cui questo libro non è piaciuto, ho notato che vige una specie di vergogna, e sentono il bisogno di giustificarsi: -Ah, è il linguaggio sgrammaticato! - Ah, non era il momento!
A me il linguaggio sgrammaticato è piaciuto; diffido dei libri che non sono belli "a momenti", perchè invece penso che un bel libro sia bello sempre. Semplicemente, questo libro mantiene le promesse del titolo: è un viaggio nell'oscurità, nel buio della natura umana. Ma se l'umanità è così oscura, se le speranze sono inesistenti, non vedo il motivo di celebrare tutto ciò in un romanzo, nè perchè dovremmo avere del rispetto per noi stessi. 
Se volete proprio farvi del male... "Viaggio al termine della notte" Louis-Ferdinand Céline, Corbaccio, 24 € (pure!)



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