Quello che mi piace di più quando leggo questi libri sulla meditazione
e, in generale, sul buddhismo, è la finestra che si spalanca su un mondo
che c'è ma che nella nostra realtà quotidiana fatta di lavoro,
traffico, problemi di soldi, tasse e politica, e non essendo solitamente
educati a queste pratiche introspettive, sembra utopico. Voglio dire,
quest'uomo qui che ha scritto questo libro è stato 4 anni in ritiro
sull'Himalaya. Non è mica del 1400, è del '52, nato in Germania. Rende
bene l'idea dell'infinità di cose che si possono fare in una vita.
Del libro, il libro è scritto in termini molto colloquiali e alla mano,
non è affatto avulso dal mondo occidentale, che l'autore conosce bene, e
si concentra su una meditazione "spiccia" , che possa praticarsi parallelamente ad uno stile di vita "normale" e che punta sul sedersi,
sull'osservazione della mente, con l'obiettivo di spostare il proprio
baricentro dalle ipertrofiche aspettative virtuali sociali all'"essere",
semplicemente. Che tanto semplice non è.
"Tecniche di meditazione tibetana" Ngakpa Chogyam, Astrolabio Ubaldini Edizioni
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