29 aprile 2013

Chéri ****


Un romanzo di noia, bellezza e ricchezza: una sviolinata caustica (ma non troppo) verso la vacuità del bel vivere e l'amoralità del lusso. Un romanzo leggero ma diligente, senza particolari guizzi né cadute. Nessun personaggio risulta particolarmente simpatico, tutti sono avvolti dalla noia e per proteggersene si rifugiano in vuote trame amorose (mai romantiche, troppa profondità sentimentale) e in una ricerca estetica esagerata e ossessiva. Aldous Huxley diceva che i problemi d'amore sono l'argomento di chi non ha problemi. Niente di nuovo sotto al sole, insomma: niente che nessuno non possa considerare d'attualità (il romanzo è, invece, del 1920).
Riunirei davanti a un caffè Chéri e il pirla di Bel-Ami e gli presenterei Emma Bovary, in una simpatica riunione fra gente affaccendata, matura e d'animo generoso. Sicuramente non rischiano di perdersi in una eccessiva ilarità.
"Chéri" Colette
****/5

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