1 dicembre 2011

L'isola dei naufraghi

L'isola dei naufraghi sarebbe poi l'isola deserta più frequentata di tutti i tempi, visto che i naufraghi arrivano a gruppi, tipo spedizione dell'alpitour. A questi si aggiungono misteriosi tipi che buttano l'immondizia (saranno anche loro esasperati dalla raccolta differenziata?), addirittura una girl band... manca solo Simona Ventura.
Poi: ma perchè va tanto di moda raccontare le storie senza seguire il filo temporale, saltando di palo in frasca? Cos'è, fa molto figo? E' snobismo autoriale? Serve a creare una forma di confusione che inibisce dall' urlare "che schifo!" di fronte ad un libro brutto? O è comodo per l'autore che scrive un pezzetto oggi, domani un altro, fra un mese l'incipit?
Non capisco.
Inoltre, la Kirino soffre di uno strano virus: ogni volta (ogni volta!) che un suo personaggio ride, non può trattenersi dal precisare: mostrando i suoi denti ingialliti. Che schifo.
"L'isola dei naufraghi" Natsuo Kirino, Giano, 17 € */5

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