Un uomo solo - Libro e film

Immaginate due persone che, in questo spazio ridotto, vivano assieme giorno per giorno, cucinino gomito a gomito sugli stessi fornelletti, si comprimano sui gradini angusti. Si radano di fronte allo stesso minuscolo specchio da bagno, continuino a toccarsi, a urtarsi, a cozzare l'uno contro il corpo dell'altro, per sbaglio o apposta, sensualmente, aggressivamente, maldestramente, impazientemente, in collera o in amore - immaginate che profonde ma invisibili tracce devono lasciarsi dietro ovunque!

Perché (non vedi?) ciò che io so, è quello che io sono! E non posso dirtelo. Devi scoprirlo da te. Sono come un libro che tu devi leggere. Un libro non può leggertisi da solo. Non sa nemmeno qual è il suo argomento. Io non so qual è il mio argomento...

Il libro mi è piaciuto in particolare all'inizio e alla fine. Questo perchè trovo che lo stile intimista di Isherwood sia talmente lucido e particolare che si esprime al meglio nella situazioni di solitudine, piuttosto che in quelle con altri personaggi. E' uno stile veramente fuori dall'ordinario: sembra di sentire sullo sfondo dei ragionamenti di George il ticchettare dell'orologio, lo scorrere del tempo, che in tutto il libro è, in effetti, una presenza ingombrante.

Rispetto al film di Tom Ford, eccezionale per scenografia e fotografia - uno dei rari casi in cui quasi non si sa se sia meglio il libro o il film -, il George del libro mi è sembrato più rassegnato e più docile a questo tempo che scorre inesorabile. Nel film invece George sembra maggiormente perso nella propria disperazione e, pertanto, maggiormente in conflitto con la vita intera. Ottimo il lavoro di Ford nel rendere su pellicola un romanzo tanto introspettivo. Qualche movimento di camera esageratamente complicato pecca di vanità registica e spezza la linearità che domina la narrazione, la fotografia e la scenografia.
"Un uomo solo" Christopher Isherwood, Adelphi, 16 € ***/5
"A single man" Tom Ford, con Colin Firth, Julianne Moore, USA, 2009 ****/5