Per la praticità di chi, come la sottoscritta, deve ricevere da un bel po' di tempo il deposito cauzionale delle utenze domestiche offro di seguito la comunicazione che ho inviato agli uffici dell'acqua (sospetto che le scuse che usano per giustificarsi siano sempre le stesse).
Buonasera,
avendo constatato, a seguito del nostro breve scambio di email del _______, che tutte le ipotesi più fosche si sono realizzate e che, quindi, in uno sfortunatissimo crescendo eventi:
1- l'assegno per rimborsarmi il deposito cauzionale è stato spedito all'indirizzo vecchio, non prendendo in considerazione la comunicazione dell'indirizzo nuovo;
2- il postino ha deliberatamente rimandato al mittente l'assegno, nonostante sulla cassetta delle lettere fosse ancora presente il mio nome e il luogo fosse presidiato, prova ne è che ho più volte ritirato la posta senza problemi (sì, anche altri assegni);
3- nel viaggio a ritroso verso il mittente l'assegno è stato perduto.
Visto che l'assegno, in data odierna, è scaduto -a quanto mi dite- da un mese e ancora non ho ricevuto quello nuovo, non vorrei che altri eventi fossero andati storti o che un tarlo avesse distrutto le vostre scorte di carta e quindi, per interrompere questa sciagurata catena di eventi che dura ormai da un anno
CHIEDO
di inviarmi entro 10 giorni l' assegno all'indirizzo che di seguito vi riscrivo per rendervi le cose il più comprensibili possibili:
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Scaduti i 10 giorni -nonostante le possibili invasioni di cavallette e le nuove norme del patto di stabilità che vi vieteranno di rifondere i depositi cauzionali a chi ha il cognome che inizia con la (inserire l'iniziale del vostro cognome)- se non avrò ricevuto l'assegno mi rivolgerò ad una associazione di consumatori.
Cordialità,
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Buonasera,
avendo constatato, a seguito del nostro breve scambio di email del _______, che tutte le ipotesi più fosche si sono realizzate e che, quindi, in uno sfortunatissimo crescendo eventi:
1- l'assegno per rimborsarmi il deposito cauzionale è stato spedito all'indirizzo vecchio, non prendendo in considerazione la comunicazione dell'indirizzo nuovo;
2- il postino ha deliberatamente rimandato al mittente l'assegno, nonostante sulla cassetta delle lettere fosse ancora presente il mio nome e il luogo fosse presidiato, prova ne è che ho più volte ritirato la posta senza problemi (sì, anche altri assegni);
3- nel viaggio a ritroso verso il mittente l'assegno è stato perduto.
Visto che l'assegno, in data odierna, è scaduto -a quanto mi dite- da un mese e ancora non ho ricevuto quello nuovo, non vorrei che altri eventi fossero andati storti o che un tarlo avesse distrutto le vostre scorte di carta e quindi, per interrompere questa sciagurata catena di eventi che dura ormai da un anno
CHIEDO
di inviarmi entro 10 giorni l' assegno all'indirizzo che di seguito vi riscrivo per rendervi le cose il più comprensibili possibili:
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Scaduti i 10 giorni -nonostante le possibili invasioni di cavallette e le nuove norme del patto di stabilità che vi vieteranno di rifondere i depositi cauzionali a chi ha il cognome che inizia con la (inserire l'iniziale del vostro cognome)- se non avrò ricevuto l'assegno mi rivolgerò ad una associazione di consumatori.
Cordialità,
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Ci sono giorni in cui mi autoprescrivo Wodehouse.
Questo libro mi è capitato fra le mani in una libreria in cui avevo chiesto la serie di Jeeves e mi era stato risposto che l'avevano recentemente rimandata indietro perchè non la vendevano ('gnurant...). Invece qualche giorno fa stavo giusto gironzolando per la predetta libreria alla ricerca di qualcosa per tirarmi su l'umore e ho visto un volumetto solitario, questo "La vita è strana, Jeeves", poggiato alla rinfusa (!) a fianco ad una pila di "Cinquanta sfumature di grigio" (!!). Comprare il volumetto è stato più un atto di salvataggio che una scelta vera e propria. Quando a casa mi sono resa conto che erano racconti ci sono rimasta maluccio - ho un vago preconcetto nei confronti dei racconti - e invece devo dire che Wodehouse è Wodehouse e anzi, la forma breve si presta benissimo alle gesta di Bertie e Jeeves, che si basano su strutture sempre simili e ripetizioni degli stereotipi dei personaggi. Una tiratina d'orecchie al traduttore che ha lasciato in inglese il "Milady's boudoir" quando in altre edizioni "Il salottino di Milady" mi sembrava immensamente più faceto.
<...Ma non voglio farle perdere tempo: già che è qui, può dare un'occhiata anche al mio ginocchio>.
<Al suo ginocchio?>.
Io sono favorevolissimo alle ginocchia, ma al momento giusto e nel posto giusto, come si dice, e questo non mi pareva il momento. Lei proseguì imperterrita.
<Che ne pensa di questo ginocchio?>, chiese, sollevando i sette veli.
Be', naturalmente si deve essere cortesi.
<Fantastico!>, dissi.
<Mi creda se le dico che talvolta mi fa molto male>.
<Davvero?>.
<Un dolore lancinante. Va e viene. E le dirò una cosa buffa>.
<Cosa?>, domandai, sentendo di aver bisogno di una bella risata.
<Ultimamente ho sentito lo stesso dolore proprio qui, in fondo alla spina dorsale>.
<Sul serio?>.
<Sì. Come aghi roventi. Vorrei che lo esaminasse>.
<La sua spina dorsale?>.
<Sì>.
Scossi il capo. Nessuno più di me ama un po' di baldoria e di cameratismo bohémien e animare una festa. Ma c'è un limite, e noi Wooster sappiamo dove fermarci.
<Non si può>, dissi austeramente. <Non la spina dorsale. Le ginocchia sì. La spina dorsale, no>.
Sembrò sorpresa.
<Be', devo dire che è uno strano tipo di dottore>.
Io sono piuttosto perspicace, come ho detto prima, e cominciai a capire che doveva esserci una specie di malinteso.
"La vita è strana, Jeeves" P.G. Wodehouse, trad. Tracy Lord, Polillo
4/5